Il Cervello: comandante o esecutore?

Sono un appassionato di musica ed affini e spesso mi sono domandato: la musica l’ascolto con cosa, con cosa la sento e la percepisco al di là dell’aspetto tecnico e fisico con cui recepisco la vibrazione materiale dell’aria che si muove? Perché le stesse vibrazioni a me creano emozione, sentimento ed ad un’altra persona il nulla o peggio? È questione di gusti! Ma cosa significa? Cuore, mente, cervello. Quale interazione di priorità? Quale parte di noi crea la musica? E il cervello che parte ha in tutto questo?

 

Il cervello ha sempre stimolato la curiosità dell’uomo fin dai tempi antichi e questo per la straordinaria percezione che proprio lì risieda il nostro Ego, la nostra personalità e per molti la nostra Anima e/o Coscienza.

 

Abbiamo l’istinto di assimilare automaticamente questa identificazione per il fatto che i pensieri li elaboriamo nella testa, o perlomeno ne abbiamo la percezione appunto, e che quindi li sia la sede di tutto ciò che siamo di noi, di ciò che percepiamo essere di noi.

 

Il solo concorrente del cervello nella disputa della percezione del dove risieda l’Io è il cuore dove sogliamo pensare (ma pensiamo nel cervello o nel cuore?) che risiedano sentimenti ed emozioni e quindi la parte qualitativa di noi più importante… ma non per tutti!.. quanto spesso, anche troppo, crediamo che il razionale sia di molto l’aspetto più importante nella qualità di vita sia individuale che collettiva! È un po’ come l’imbroglio del PIL che da tempo ci vogliono far credere che la qualità della nostra vita presente e futura dipenda e dipenderà dalla bontà del numero che esprime, sintesi di una rete di interconnessioni puramente economiche slegate da ciò che è l’essere umano nella sua globalità prima interiore e poi esteriore!!

 

Che confusione! E come sono ingannevoli le nostre prime considerazioni superficiali dettate dai soli dati sensoriali se non sono supportate da una più attenta osservazione e successiva approfondita conoscenza tramite le conclusioni di chi ha voluto e potuto studiare in modo analitico e scientifico il nostro funzionamento sia sul piano materiale che quello più sottile e poi dalla nostra stessa fondamentale esperienza diretta.

 

Certo è che oggi sappiamo moltissimo del funzionamento tecnico del cervello meno e certamente meno divulgato l’interazione che il cervello ha con la nostra parte più sottile: Ego o personalità, Anima e/o Coscienza.

 

Psicoanalisi e psichiatria e loro diramazioni hanno dato nell’ultimo secolo un grande impulso alla conoscenza delle interconnessioni tra l’Ego ed il cervello e quindi tutto il corpo, ma Anima e/o Coscienza sono stati lasciati prevalentemente materia religiosa e solo negli ultimi cinquanta anni vi è stato un approfondimento con una visione alternativa, distante da dogmi e procedure ma animati di vera voglia di conoscenza, di crescita interiore, di consapevolezza comunque supportata da conoscenza, esperienza e metodologia scientifica. 

 

Negli anni, incuriosito e vista la difficoltà a comprendermi dalla sola osservazione di me, mi hanno aiutato più che letture divulgative mediche o similari alcune letture che partivano da presupposti o con approcci non propriamente comuni, non solo materialisti in senso stretto ma con solide basi metodologiche.

Tra queste mi sono piaciute e mi sono state utili per avere una visione più “allargata” di me e di “cosa avevo in testa” Evolvi il tuo cervello di Joe Dispensa, Dio nel cervello di Andrew Nemberg e Eugene D’Aquili e Il cervello quantico di Jeffrey Satinover, La Mente nelle cellule di Satprem nonché alcuni dei libri di Gregg Braden.

 

Nell’evoluzionismo la necessità (di sopravvivenza materiale)  ovvero la funzione crea l’organo.

 

Ma il cervello è il decisore di tutto ciò o è l’esecutore, per quanto raffinato e con una sua ampia gamma di potere discrezionale?

 

Oggi sono in molti e sempre più, soprattutto nello stesso mondo scientifico, a supporre che la materialità della realtà che quotidianamente viviamo e di cui facciamo esperienza sia il prodotto di un processo che parte da un punto più sottile e immateriale, almeno per come noi sperimentiamo la materia, e il nostro stesso ego, in cui noi ci percepiamo come totalità, non ne è esso stesso che uno strumento per vivere questo piano di realtà.

 

Tutto ciò sta vivendo una fase di divenire molto importante ed appassionante e sempre più sono coloro che dalle loro esperienze e studi condividono la loro nuova consapevolezza così come pubblicano osservazioni e risultati.

 

Sempre più si va confermando proprio in termini scientifici che la Coscienza, oggi nuova materia di studio, sia il motore della nostra realtà e che il cervello sia una delle parti fondamentali nell’uomo fisico che risponda ad essa trasformandosi, adeguandosi e trascinando in questa relazione il continuo divenire che è crescita interiore ed evoluzione esteriore al tempo stesso con tutta la realtà che sperimentiamo.

 

Tra questi un libro di prossima mia lettura mi suggerisce una attenzione particolare sui presupposti che enuncia “I nostri pensieri cambiano la struttura del cervello e le sue capacità”.

Il Testo è Cambia il tuo cervello , di Rick Hanson edito da Bis Edizioni Link nella sezione Novità.


 

Ma i pensieri non siamo noi ma sono il riflesso primo della nostra Coscienza per dare vita alla nostra realtà e la relazione che hanno è proprio con il cervello dove vengono eseguiti ma non solo, hanno una ruolo di creazione molto importante e fondamentale.

 

Un altro anello di conoscenza, di esperienza si aggiunge al nostro bagaglio di consapevolezza nella direzione dell’evoluzione dell’Uomo singolo e dell’Umanità in quanto insieme e di cui è cellula.

Il Cervello: comandante o esecutore?ultima modifica: 2013-02-25T13:58:00+01:00da gio08gio
Reposta per primo quest’articolo