La musica dell’Anima.

 

“Sai cos’è l’Anima? È una scintilla che ha nostalgia del sole (da Akhenaton Il folle di Dio di Daniel Meurois-Givaudan)”

 

Spesso si sente dire che la musica è espressione dell’Anima e come spesso succede nelle espressioni emozionali vi è contenuto un fondo di verità, il più delle volte inconsapevole.

 

Oggi però ci viene detto dal mondo dell’autorevolezza per eccellenza cioè dalla Scienza, tramite la “Teoria delle stringhe”, che l’universo ovvero tutto ciò che è è l’insieme, è espressione dell’interconnessione di singole frequenze ovvero note che formano una immensa, infinita sinfonia, ancora una volta in una espressione emozionale e sintetica di un argomento complesso ma che non tradisce la verità espressa dalla medesima.

 

E come tutte le sinfonie si suddivide in parti, in individualità che hanno caratteristiche ben distinte e peculiari nel raccontare la storia, storia che è la vita stessa.

 

Una di queste parti è l’Anima che riassume in sé la caratteristica forse più straordinaria cioè di fare esperienza di ciò che crea!

 

E anche questo ce lo spiega ancora una volta molto bene sempre la Scienza in particolare la Scienza Quantistica che oggi rappresenta la visione più mistica della realtà mantenendo i cosi detti piedi per terra, molto per terra nella concretezza della metodologia che la Scienza stessa si è data ma che spinge ogni volta il suo limite in avanti diventando “attivisti” della teoria stessa.

 

L’Anima. E già qualcuno direbbe “Ma esiste l’anima? L’hai mai vista , toccata, misurata?”. E l’unica risposta che mi sentirei di dare è che tu stesso sei espressione dell’Anima che rappresenti, ed è lei che fa esperienza di ciò che crea tramite te che ne sei strumento e di lei figlio. Lei certamente ha consapevolezza di te mentre tu devi passare dall’oblio alla consapevolezza di lei e in quel momento il due diventa uno passando per il tre.

 

Quindi la musica, come qualunque altra cosa del nostro mondo dove la densità del materiale è elevata, è espressione dell’Anima e della sua Coscienza che sono unica cosa di cui sono aspetti,

E la musica rappresenta un ponte molto esplicativo tra la nostra percezione di materia e ciò che abitualmente non consideriamo materia ovvero il cosiddetto “sottile”.

Perché la musica per essere percepita dai nostri sensi ha bisogno di essere suonata tramite strumenti decisamente materiali, tipici della nostra esperienza concreta e quotidiana, ma nel momento della creazione come quella della fruizione essa è su frequenze estremamente sottili, invisibili non misurabili prima, nel momento della creazione interiore, e misurabili dopo ma non nel prodotto emotivo ed evolutivo che indulgono.

 

La diversità della musica, da noi poi etichettata sotto tutti i punti di vista nel momento della fruizione, è data dalla diversità della esperienza o meglio della Coscienza che l’Anima ha maturato nel suo piano di esistenza prima e poi in quello in cui si esprime compiutamente tramite gli strumenti della sua creazione, compresa quella materiale dell’uomo.

Noi siamo abituati a catalogare tutta la nostra quotidianità in quanto la mente, strumento essenziale per vivere la materialità di questo piano di esistenza, è per sua natura duale quindi tutta la nostra esperienza si muove costantemente tra le polarità che tra loro si attraggono e si respingono così come lo studio della fisica ci insegna e come la quantistica ha ben collegato con la realtà soggettiva ed oggettiva mettendo tra l’altro in crisi il concetto stesso di oggettività.

 

Possiamo affermare che la musica è sintesi della Anima/Coscienza che la crea e che viene percepita ed ha effetti e motivazioni, ancora una volta, completamente uniche sia da chi la interpreta che da chi l’ascolta, con infinite variabili che appunto la Coscienza esprime, sia soggettive che oggettive.

Che sia riprodotta dal vivo o tramite supporto (dal cd alla musica liquida o altro) la differenza di risultato è ogni volta unico ed irripetibile se non nella struttura di base, nell’essenza, ma tutta la realtà che di volta in volta si crea sia fuori che dentro a ciascun attore può arrivare a non avere più nulla in comune.

 

E la musica, nell’esprimere una specifica frequenza di Coscienza, ha come conseguenza la capacità di aggregare Coscienze in sintonia con essa.

Così musiche che un tempo hanno coagulato intorno a sé intere popolazioni oggi hanno pochi estimatori superstiti ma assistiamo a nuove aggregazioni, oceaniche e di elite,  per nuovi creatori.

Non c’è parte di storia della umanità senza una musica che la accompagna e caratterizza.

Tante musiche sono andate perdute con i loro creatori e tante sono relegate a museo per studiosi proprio perché oggi la Coscienza è altrove, non è più in coerenza con quelle frequenze che sono sì sonore ma espressione di tanto altro che non appartiene più, che non esprime il sentimento evolutivo in cui si trova.

 

E non è questione di musica buona o cattiva, erudita o popolare, di intrattenimento o religiosa. In qualsiasi modo la si voglia catalogare e/o giudicare sarà sempre espressione di un’Anima/Coscienza sia dalla parte di chi la crea come di chi l’ascolta come di tutto quello che sta in mezzo, modalità di fruizione compreso.

 

Infatti dalla sala di concerto e grande orchestra al suonatore on the road, dal long playng alla cuffietta su smart, dall’essere in 100.000 o nel buio della propria camera sono la risultante di un solo fatto: la musica è espressione e specchio del presente e del suo divenire nuovo presente.

 

Non c’è Anima senza musica, non c’è musica senza un’Anima.

La musica dell’Anima.ultima modifica: 2013-03-02T18:44:00+01:00da gio08gio
Reposta per primo quest’articolo