Vederci chiaro…

“Vederci chiaro…e riuscirci senza lenti!”

Per uno come che dall’età di 6 anni porta a tempo pieno gli occhiali via via più potenti è un sogno! Anzi molto di più. Molto di più di una vincita al gioco del Lotto.

Già, so che non sono solo anzi sempre più l’indebolimento della vista è diffusa a tutte le età ma soggettivamente non vale proprio nulla questa considerazione.

E non voglio nemmeno lontanamente paragonarmi a chi la vista non ce l’ha proprio o giù di lì.

E come qualunque menomazione fisica devi fare i conti con il sentirti “sbagliato” e con il “perché proprio a me?” rispetto alla normalità.

Questo è talmente forte che va ad imprimere tutta una serie di credenze su se stessi che diventano uno stile di vita, di relazione, di abitudine che il cervello, macchina esecutrice perfetta del nostro pensiero, elabora ed esegue.

Così la nostra vita si tinge di un colore ben specifico dal risveglio fino al tramonto quando con gesto automatico riponiamo, non sempre con cura, gli occhiali in un posto sicuro ma soprattutto vicino perché non immaginate il dramma che esplode se al risveglio la mano a tentoni non li trova!

La medicina ufficiale, almeno nel mio caso, ha saputo curarmi molto bene! Man mano che invecchiavo peggioravo e, dietro lauto compenso, mi consigliavano lenti di gradazione proporzionalmente più potente: sai che difficile prognosi/cura!

E quindi via con occhiali e lenti sempre più costose e spesse.

Miglioramento zero! Ormai manca che mi metta un telescopio… o microscopio alla necessità!

Così giorno dopo giorno si è cristallizzato in me il pensiero che nulla potessi fare se non accettare di peggiorare gradualmente.

Circa sette anni fa mi fu regalato un libro dal titolo “Vederci chiaro…e riuscirci senza lenti!” di Loredana De Michelis che per primo mi diede una diversa visione del problema con un approccio ed una metodologia molto alternativa almeno per me.

Ma il pensiero di cui sopra che nulla si poteva fare era talmente radicato che non diedi seguito a nulla dei suggerimenti lì espressi.

E quindi continuai a peggiorare ma parallelamente avevo anche iniziato un percorso di ricerca evolutiva che andava a smantellarmi molti degli assiomi che ci accompagnano nella vita dalla nascita ed oggi, con un’altra sensibilità e consapevolezza ed un problema di peggioramento visivo acuito, ecco che per vie”traverse mi si presenta questo testo Migliora la tua Vista con la Ginnastica per gli Occhi di Giorgio Ferrario che prosegue il medesimo filone con esperienze e conoscenze ovviamente aggiornate.

Come sempre vale il detto “provare per credere” e stavolta, ricco di 61 anni di cecità ottusa, mi sto avviando a cimentarmi su questa strada.

Cambiare è fatica perché il nostro cervello, una volta installato un programma nel registro dell’abitudine di pensiero=comportamento, è molto restio a disinstallarlo per uno nuovo che non conosce e che di default lo ritiene pericoloso per la nostra sopravvivenza fisica.

Solo un salto di Coscienza può creare l’energia necessaria a prendere un pensiero nuovo e quindi una abitudine diversa e così via…  vedere meglio fuori può aiutare a vedere meglio dentro…

A voi la scelta!


Vederci chiaro…ultima modifica: 2013-03-10T14:36:00+01:00da gio08gio
Reposta per primo quest’articolo